Je partage avec vous l'ensemble de cette belle initiative initiée par Max Ponte à laquelle j'ai eu le plaisir de participer avec mon texte "Ai nostri morti"
mardi 24 mars 2020
lundi 23 mars 2020
La danse comme guérison...
Si "il y a des services qui doivent être placés en dehors des lois du marché", la santé du corps et de l'esprit ne devraient -t-elles pas primer sur tout autre considération ? Cela ne passe-t-il pas aussi par la quête de la beauté et de l'harmonie, comme nous y invitent Marsile Ficin et Guglielmo Ebreo da Pesaro?
Lire : " Guérir le corps et l'âme par la musique et la danse chez Marsile Ficin et Guillaume Le Juif " paru dans Chroniques Italiennes en 2015.
Lire : " Guérir le corps et l'âme par la musique et la danse chez Marsile Ficin et Guillaume Le Juif " paru dans Chroniques Italiennes en 2015.
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Orphée charmant les animaux. Gravure de Regius pour les Métamorphoses d'Ovide, livre X, 143 - 144. |
dimanche 22 mars 2020
"Ai nostri morti"
"Ai nostri morti" di Ludmila Acone, in omaggio alle vittime del coronavirus.
Lettura da parte dell'autrice, per la Giornata Mondiale della Poesia.
Lettura da parte dell'autrice, per la Giornata Mondiale della Poesia.
vendredi 20 mars 2020
AI NOSTRI MORTI (cronache da Parigi in tempo di virus III)
Da parte all’altra delle Alpi
Da parte all’altra del mondo.
Il tuo fuoco ardente si è consumato in mille fiamme, ed ora sembra
acquietarsi
acquietarsi
Falciato da un morbo infido e nascosto
Ma Il tuo fuoco arde, sempre, divampa,
le sue lingue mi raggiungono e mi sfiorano quasi
ed io volgo lo sguardo ad Oriente.
Verrà il giorno in cui potro’ pronunciare il tuo nome,
Verrà il giorno in cui potro’ vedere la tua luce riflessa
Oggi no, oggi respiro
oggi rendo omaggio ai vivi.
Domani la tua memoria giungerà a me e mi avvolgerà,
come una sciarpa di seta.
La tua vita, la tua memoria,
un filo che mi congiunge al cielo
Da parte all’dalla la profondità della terra nella quale giace il tuo
ricordo
ricordo
Sarai sempre li, con me,
Sarai con noi e riderai, il tuo sorriso illuminerà il mondo.
20/03/2020 Ludmila Acone©
20/03/2020 Ludmila Acone©
jeudi 19 mars 2020
Cronache da Parigi in tempo di virus (II)
All’inizio degli anni 60 Gianni Morandi ci fa mandare dalla mamma
a comprare il latte.
E' un'ora che aspetto
davanti al portone;
su, trova una scusa
per uscire di casa..
Ovviemente noi che non eravamo nati conosciamo il ritornello dai
racconti dei parenti e dai documentari vintage della RAI, rigorosamente
in bianco e nero.
Fatti mandare dalla mamma
a prendere il latte
devo dirti qualche cosa
Fatti mandare dalla mamma
a prendere il latte
devo dirti qualche cosa
che riguarda noi due
Era il 1962 ed una ragazza beneducata, anche in una citta come
Bologna e Milano non andava in giro da sola. Allora il moroso Morandi la
mandava a prendere il latte con il beneplacito della mamma.
Oggi nella Parigi soleggiata mando mia mamma a prendere le sue
medicine, la accompagno, come si deve, in farmacia in una città blindata dal
virus. Nessuna trasgressione morale, rispetto la distanza di più di un metro, ma
la coscienza oramai, di dover … andare a prendere il latte.. in
un modo o nell’altro , con tanto di regolare
autocertificazione.
0 tempora o mores
lundi 16 mars 2020
CRONACHE DA PARIGI IN TEMPO DI VIRUS
Ieri sera al Bois de Vincennes, faccio jogging slalomando, rispetto le distanze alla lettera. Ma vedo coppie, gli amici, gli
uni accanto agli altri. Guardo attonita, scruto. Verso la Porte Dorée
sbircio dai finestrini della macchina i passanti che si accalcano al
semaforo per attendere il verde. il verde del semaforno , ed io penso al
rosso dell’allarme che loro dovrebbero pur sentire,in fondo a loro, da
qualche parte, ma niente.
Stamattina una tensione comincia a serpeggiare. Vedo imtpovvisamente i parigini camminare a un metro dall’altro, non tutti, ma timidamete le distanze diventano visibili. Cos’è successo ? Nel frattempo corre la notizia : il Presidente parlerà alle 20, tutti cominciano a capire. Vado a fare le spese e vedo d’un tratto i passanti piazzarsi automaticamente ad un metro di distanza l'uno dall’altro, molte mascherine appaiono all’imporvviso, hanno capito tutti.
Nel pomeriggio , al negozio sotto casa una lunga coda : oramai si entra un po’ per volta, longo la strada siamo un adecina ad aspettare il nostro turno, tutti rigorosamente distanti. La novità della situazione crea un' improvisa complicità, la mia vicina di coda mi fa un sorriso, cominciamo a parlare come non si fa cosi spesso nella capitale. Oramai il tempo c’è, si parla, ci si scambiano dei sorrisi. Il gestore del negozio ci fà segno, arriva il mio turno. Esco con la mia bottiglia di succo di mirtillo, la ragazza ed io ci guardiamo e ci sorridiamo, sembra un’altra città…
A proposito "Danser au temps de la peste"
Stamattina una tensione comincia a serpeggiare. Vedo imtpovvisamente i parigini camminare a un metro dall’altro, non tutti, ma timidamete le distanze diventano visibili. Cos’è successo ? Nel frattempo corre la notizia : il Presidente parlerà alle 20, tutti cominciano a capire. Vado a fare le spese e vedo d’un tratto i passanti piazzarsi automaticamente ad un metro di distanza l'uno dall’altro, molte mascherine appaiono all’imporvviso, hanno capito tutti.
Nel pomeriggio , al negozio sotto casa una lunga coda : oramai si entra un po’ per volta, longo la strada siamo un adecina ad aspettare il nostro turno, tutti rigorosamente distanti. La novità della situazione crea un' improvisa complicità, la mia vicina di coda mi fa un sorriso, cominciamo a parlare come non si fa cosi spesso nella capitale. Oramai il tempo c’è, si parla, ci si scambiano dei sorrisi. Il gestore del negozio ci fà segno, arriva il mio turno. Esco con la mia bottiglia di succo di mirtillo, la ragazza ed io ci guardiamo e ci sorridiamo, sembra un’altra città…
A proposito "Danser au temps de la peste"
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A Tale from Decameron par John William Waterhouse, 1916, Lady Lever Art Gallery, Liverpool. |
dimanche 8 mars 2020
Ippolita Maria Sforza, une danseuse...
Rendons hommage à la première danseuse
connue de danses chorégraphiées, Ippolita Maria Sforza (1446-1484),
fille du duc de Milan François Sforza et élève d'Antonio Cornazzano.
(Voir dans L. Acone, Danser entre ciel et terre, p. 9, 75, 85, 87, 90,
93-94, 139, 142, 144, 161-162, 167, 377-378, 381, 384-385, 408-409).
samedi 7 mars 2020
DANSER AU TEMPS DE LA PESTE...
"
Dans le Décaméron, rédigé par Boccace entre 1349 et 1353, de jeunes
patriciens réfugiés hors de Florence afin de fuir la peste, ponctuent
leurs «journées» de danses […]".
(Lire la suite dans Ludmila Acone, "La danse dans le Décaméron", Danser entre ciel et terre, p.41-46).
(Lire la suite dans Ludmila Acone, "La danse dans le Décaméron", Danser entre ciel et terre, p.41-46).
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