jeudi 19 mars 2020

Cronache da Parigi in tempo di virus (II)

All’inizio degli anni 60 Gianni Morandi ci fa mandare dalla mamma a comprare il latte.

E' un'ora che aspetto
davanti al portone;
su, trova una scusa
per uscire di casa..

Ovviemente noi che non eravamo nati conosciamo il ritornello dai racconti dei parenti e dai documentari vintage della RAI, rigorosamente in bianco e nero.

Fatti mandare dalla mamma
a prendere il latte
devo dirti qualche cosa
Fatti mandare dalla mamma
a prendere il latte
devo dirti qualche cosa
che riguarda noi due

Era il 1962 ed una ragazza beneducata, anche in una citta come Bologna e Milano non andava in giro da sola. Allora il moroso Morandi la mandava a prendere il latte con il beneplacito della mamma.
Oggi nella Parigi soleggiata mando mia mamma a prendere le sue medicine, la accompagno, come si deve, in farmacia in una città blindata dal virus. Nessuna trasgressione morale, rispetto la distanza di più di un metro, ma la coscienza oramai, di dover … andare a prendere il latte.. in un modo o  nell’altro , con tanto di regolare autocertificazione.
0 tempora o mores


lundi 16 mars 2020

CRONACHE DA PARIGI IN TEMPO DI VIRUS

Ieri sera al Bois de Vincennes, faccio jogging slalomando, rispetto le distanze alla lettera. Ma vedo coppie, gli amici, gli uni accanto agli altri. Guardo attonita, scruto. Verso la Porte Dorée sbircio dai finestrini della macchina i passanti che si accalcano al semaforo per attendere il verde. il verde del semaforno , ed io penso al rosso dell’allarme che loro dovrebbero pur sentire,in fondo a loro, da qualche parte, ma niente.
Stamattina una tensione comincia a serpeggiare. Vedo imtpovvisamente i parigini camminare a un metro dall’altro, non tutti, ma timidamete le distanze diventano visibili. Cos’è successo ? Nel frattempo corre la notizia : il Presidente parlerà alle 20, tutti cominciano a capire. Vado a fare le spese e vedo d’un tratto i passanti piazzarsi automaticamente ad un metro di distanza l'uno dall’altro, molte mascherine appaiono all’imporvviso, hanno capito tutti.
Nel pomeriggio , al negozio sotto casa una lunga coda : oramai si entra un po’ per volta, longo la strada siamo un adecina ad aspettare il nostro turno, tutti rigorosamente distanti. La novità della situazione crea un' improvisa complicità, la mia vicina di coda mi fa un sorriso, cominciamo a parlare come non si fa cosi spesso nella capitale. Oramai il tempo c’è, si parla, ci si scambiano dei sorrisi. Il gestore del negozio ci fà segno, arriva il mio turno. Esco con la mia bottiglia di succo di mirtillo, la ragazza ed io ci guardiamo e ci sorridiamo, sembra un’altra città…

A proposito "Danser au temps de la peste"
A Tale from Decameron par John William Waterhouse
1916, Lady Lever Art Gallery, Liverpool.

Domenico di Piacenza - Lioncello

dimanche 8 mars 2020

Ippolita Maria Sforza, une danseuse...

Rendons hommage à la première danseuse connue de danses chorégraphiées, Ippolita Maria Sforza (1446-1484), fille du duc de Milan François Sforza et élève d'Antonio Cornazzano. (Voir dans L. Acone, Danser entre ciel et terre, p. 9, 75, 85, 87, 90, 93-94, 139, 142, 144, 161-162, 167, 377-378, 381, 384-385, 408-409).

samedi 7 mars 2020

DANSER AU TEMPS DE LA PESTE...

" Dans le Décaméron, rédigé par Boccace entre 1349 et 1353, de jeunes patriciens réfugiés hors de Florence afin de fuir la peste, ponctuent leurs «journées» de danses […]".
(Lire la suite dans Ludmila Acone, "La danse dans le Décaméron", Danser entre ciel et terre, p.41-46).



Image : Anonyme du XIVe siècle, Le Jardin d’amour (vers 1380), 
plateau d’accouchée, Douai, Musée de la Chartreuse. 
Lire le commentaire de l’œuvre dans L. Acone, 
"Représenter le mouvement dansé", Danser entre ciel et terre, p.291-293.

mercredi 8 janvier 2020

Danser entre ciel et terre


Parution le 8 janvier 2020 chez Classiques Garnier de mon ouvrage sur la pratique sociale de la danse au Quattrocento, édité avec le soutient du LAMOP :

Danser et ciel et terre.  
Le maître à danser du Quattrocento
sa technique et son art. 

avec une préface de Jean-Philippe Genet

Au Quattrocento, les maître à danser Domenico da Piacenza, Antonio Cornazzano et Guglielmo Ebreo da Pesaro, livrent les premiers traités de danse connus en Occident.
Véritables humanistes, ils créent un nouveau langage artistique et participent à la mise en place de la société de cour.
Pour commander l'ouvrage auprès de l'éditeur: suivez le lien

samedi 12 octobre 2019

I gladiatori di Pompei: le prime immagini in esclusiva

Un nuovo, particolarissimo affresco - sepolto da duemila anni - è venuto alla luce nel corso degli scavi del Grande Progetto Pompei. Il soprintendente del Parco Archeologico, Massimo Osanna, in questo video realizzato in esclusiva per il Venerdì mostra il reperto per la prima volta e ne illustra le caratteristiche eccezionali.

 lire la vidéo sur le site de la Repubblica :
https://video.repubblica.it/cronaca/i-gladiatori-di-pompei-le-prime-immagini-in-esclusiva/345562/346145 

 


mercredi 12 juin 2019

Al Palladium di Roma torna la rassegna "Aprile in danza"

Al Palladium di Roma torna la rassegna "Aprile in danza" 
Da venerdì 5 a mercoledì 17 aprile il Teatro Palladium ospita la quarta edizione di "Aprile in danza", la rassegna promossa dalla Fondazione Palladium Roma Tre e ideata da Luca Aversano. 
Quattro appuntamenti all'insegna della grande danza e della ricerca artistica, che volgono lo sguardo verso l'esplorazione del corpo e dello spazio, nelle loro migliaia di sfaccettature espressive. Si comincia venerdì 5 aprile alle 20,30 con "Gli amabili resti", pièce per 5 performer e music designer di Loris De Luna e Sara Lupoli. Martedì 9 aprile alle 20,30 è la volta della Serata Spellbound, un gala in cui i danzatori della Spellbound Contemporary Ballet propongono un programma misto con coreografie tutte a firma di Mauro Astolfi: Formami, Small Crime, Hunger and Grace, Man Made e infine l'inedito In the Offing. Sabato 13 aprile alle 20,30 va in scena Indoor spettacolo liberamente ispirato all'opera di D.F. Wallace di e con Anna Dego e Alessandro Mor. Infine, mercoledì 17 aprile alle 20,30 il festival si conclude con Dispositivo#1, azione per gli allievi del progetto Da.Re Dance Research. Il costo del biglietto è: intero 18 euro, ridotto 12 euro, studenti 8 euro.
Per info: www.teatropalladium.uniroma3.it

Galerie photos:  sur La Repubblica ROMA

mercredi 5 juin 2019

Bolle porta il suo OnDance da Milano a Napoli: "La danza è tutto: dal cha cha cha allo swing"



« Non solo danza ballata, nei teatri, nelle scuole e nelle strade, ma anche film, seminari e irruzioni in strada » di ANNA BANDETTINI

Più che nei singoli appuntamenti, è un festival che chiede di essere vissuto nel clima, nell'atmosfera, con lo slancio e la voglia di provare l’esperienza del ballo anche se da una vita si è pigri e sedentari. Perchè OnDance, il festival ideato e diretto da Roberto Bolle per il secondo anno, conferma la sua vocazione di festa popolare, con un grosso coinvolgimento urbano tra spazi all'aperto e teatri, e generi che attraversano le generazioni dal tango alla street dance, dai bambini ai vecchietti, al punto che l’attenzione al programma si può variamente combinare tra stage, laboratori, irruzioni di strada, eventi ad hoc e spettacoli.

'Ondance', Bolle quest'anno porta il festival anche a Napoli
Molte novità quest’anno. A cominciare dal prologo di due giorni il 18 e 19 maggio a Napoli, per poi tornare a Milano, città d’elezione del festival, dal 26 maggio quando Roberto Bolle inaugurerà il calendario con il suo galà Bolle&Friends agli Arcimboldi, fino al 2 giugno con lo show finale in piazza Duomo, con ospiti vari, anche non ballerini, nello stile di Danza con me la trasmissione di Bolle del 1 gennaio che da due anni fa ascolti record. "Sono già emozionato al pensiero di ballare lì, nel cuore di Milano dove non mi esibivo dal 2008", confessa l'étoile.

OnDance, Bolle porta la danza per strada da Milano a Napoli: "Io apparirò a sorpresa"
Andiamo con ordine. Roberto partiamo dal prologo, Napoli.
"È una città che ha un grande amore per la danza e un grande affetto per me. Manco dal 2011, era tempo di tornarci. La formula sarà la stessa di Milano ma centrifugata in due giorni che si chiuderanno all'Arena Flegrea con uno show dove oltre a ballerini ci saranno anche Andrea Bocelli e Stefano Bollani per la prima volta in un duetto. Tra gli appuntamenti tengo molto all’incontro che farò con i bambini del centro Annalisa Durante a Forcella. Perchè la nostra idea è che la danza abbia anche un valore sociale positivo da trasmettere. Non è solo divertimento".
E a Milano? Il mosaico delle inziative si allarga
"Molto. Ci saranno masterclass, stage, open class al Teatro Burri di parco Sempione sempre affollate perché si può scegliere dallo yoga al cha cha ca, dalla contact improvisation alla danza del ventre, incontri nelle università, e quest'anno anche cinema. Sì, perché faremo in apertura il 26 l'anteprima di The white Crow il film che Ralph Fiennes ha dedicato a Rudolph Nureyev. Lo stesso giorno ci saranno le finalissime del Red Bull Dance your style nell'anfiteatro della Martesana, una gara di hip hop, locking, popping, waacking e altre forme di street dance e a giudicare il vincitore che andrà a Parigi agli europei sarà il pubblico. Si ballerà lo swing alle Colonne di San Lorenzo e il tango in una milonga unica come la Galleria Vittorio Emanuele, ma anche in piazzale Donne Partigiane alla Barona perché vogliamo portare il festival anche in quartieri dove non si vedono spesso spettacoli dal vivo".
Bolle, gli impegni non le mancano: tra poco sarà a New York con l’American Ballet, poi ci sarà la tournèe di Bolle & Friends. Perchè fare anche un festival di danza?
"Sì è una sfida. Non è quello per cui ho studiato, ho faticato, ma forse è esaltante per quello. È come se ogni volta spostassi un po' più in là il limite della mia ‘comfort zone’, la zona di sicurezza. Le contaminazioni, poi, mi piacciono, ed è un modo per arrivare alla gente. Con la danza classica non è facile. Se non la pratichi da bambino, in grandi scuole, se non sei animato da grande passione, è difficile fare il classico. Ballare, però, possono farlo tutti: questo è lo spirito del festival. E sento che