« Non solo danza ballata, nei teatri, nelle scuole e
nelle strade, ma anche film, seminari e irruzioni in strada » di ANNA
BANDETTINI
Più che nei singoli appuntamenti, è un festival che chiede
di essere vissuto nel clima, nell'atmosfera, con lo slancio e la voglia di
provare l’esperienza del ballo anche se da una vita si è pigri e sedentari.
Perchè OnDance, il festival ideato e diretto da Roberto Bolle per il secondo
anno, conferma la sua vocazione di festa popolare, con un grosso coinvolgimento
urbano tra spazi all'aperto e teatri, e generi che attraversano le generazioni
dal tango alla street dance, dai bambini ai vecchietti, al punto che
l’attenzione al programma si può variamente combinare tra stage, laboratori,
irruzioni di strada, eventi ad hoc e spettacoli.
'Ondance', Bolle quest'anno porta il festival anche a
Napoli
Molte novità quest’anno. A cominciare dal prologo di due
giorni il 18 e 19 maggio a Napoli, per poi tornare a Milano, città d’elezione
del festival, dal 26 maggio quando Roberto Bolle inaugurerà il calendario con
il suo galà Bolle&Friends agli Arcimboldi, fino al 2 giugno con lo show
finale in piazza Duomo, con ospiti vari, anche non ballerini, nello stile di
Danza con me la trasmissione di Bolle del 1 gennaio che da due anni fa ascolti
record. "Sono già emozionato al pensiero di ballare lì, nel cuore di
Milano dove non mi esibivo dal 2008", confessa l'étoile.
OnDance, Bolle porta la danza per strada da Milano a
Napoli: "Io apparirò a sorpresa"
Andiamo con ordine. Roberto partiamo dal prologo, Napoli.
"È una città che ha un grande amore per la danza e un
grande affetto per me. Manco dal 2011, era tempo di tornarci. La formula sarà
la stessa di Milano ma centrifugata in due giorni che si chiuderanno all'Arena
Flegrea con uno show dove oltre a ballerini ci saranno anche Andrea Bocelli e
Stefano Bollani per la prima volta in un duetto. Tra gli appuntamenti tengo
molto all’incontro che farò con i bambini del centro Annalisa Durante a
Forcella. Perchè la nostra idea è che la danza abbia anche un valore sociale
positivo da trasmettere. Non è solo divertimento".
E a Milano? Il mosaico delle inziative si allarga
"Molto. Ci saranno masterclass, stage, open class al
Teatro Burri di parco Sempione sempre affollate perché si può scegliere dallo
yoga al cha cha ca, dalla contact improvisation alla danza del ventre, incontri
nelle università, e quest'anno anche cinema. Sì, perché faremo in apertura il
26 l'anteprima di The white Crow il film che Ralph Fiennes ha dedicato a
Rudolph Nureyev. Lo stesso giorno ci saranno le finalissime del Red Bull Dance
your style nell'anfiteatro della Martesana, una gara di hip hop, locking,
popping, waacking e altre forme di street dance e a giudicare il vincitore che
andrà a Parigi agli europei sarà il pubblico. Si ballerà lo swing alle Colonne
di San Lorenzo e il tango in una milonga unica come la Galleria Vittorio
Emanuele, ma anche in piazzale Donne Partigiane alla Barona perché vogliamo
portare il festival anche in quartieri dove non si vedono spesso spettacoli dal
vivo".
Bolle, gli impegni non le mancano: tra poco sarà a New York
con l’American Ballet, poi ci sarà la tournèe di Bolle & Friends. Perchè
fare anche un festival di danza?
"Sì è una sfida. Non è quello per cui ho
studiato, ho faticato, ma forse è esaltante per quello. È come se ogni volta
spostassi un po' più in là il limite della mia ‘comfort zone’, la zona di
sicurezza. Le contaminazioni, poi, mi piacciono, ed è un modo per arrivare alla
gente. Con la danza classica non è facile. Se non la pratichi da bambino, in
grandi scuole, se non sei animato da grande passione, è difficile fare il
classico. Ballare, però, possono farlo tutti: questo è lo spirito del festival.
E sento che
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